Lì mi do al teatro - 2019
Due autori bolognesi
Lucio Dalla in “COME È PROFONDO IL MARE”
Stefano Benni in “IL BAR SOTTO IL MARE”
hanno ispirato questo lavoro teatrale.
I personaggi
Immersi in una situazione anomala, ma protetta, dove tutto può accadere e dove noi tutti vorremmo capitare…
Entrati da una porta dalla quale non si può uscire… oppure si può uscire per poter rientrare… oppure non si è mai entrati…
Racconteranno ognuno una storia diversa, frutto della loro vita o della loro fantasia
“è chiaro – che il pensiero da fastidio – anche a chi pensa – è muto come un pesce – anzi un pesce – e come un pesce è difficile da bloccare – perché lo protegge il mare... com’è profondo il mare”
Dove chi racconta si può salvare.
“frattanto i pesci – dai quali discendiamo tutti – assistettero curiosi – al dramma collettivo – di questo mondo – che a loro
indubbiamente – doveva sembrare cattivo – e cominciarono a pensare – nel loro grande mare... com’è profondo il mare“
Se la storia sa ben recitare.
“certo – chi comanda – non è disposto a fare distinzioni poetiche – il pensiero è come l’oceano – non lo puoi bloccare – non lo puoi recitare... com’ è profondo il mare… com’è profondo il
mare“
Si tratta della seconda opera della trilogia iniziata con “L’anno prossimo mi sposo!”, e vede il ritorno di Silvia e Camilla, sorelle gemelle. Dopo il matrimonio di Camilla e Gianluca tutto sembra in perfetta armonia…sembra, avete letto bene...perché il viaggio di nozze, per consuetudine considerato
il punto di partenza sembra essere la “porta sul retro” per tornare alla vecchia vita e ad un equilibrio che il matrimonio ha fatto svanire. Le vicende coinvolgeranno così anche la coppia veterana, formata da Silvia ed Edoardo, in un gioco di schermaglie e contrapposizioni dove la componente femminile sembra avere la meglio. È quindi davvero il divorzio l’unica soluzione per riportare l’ordine perduto?
L’articolo 1083 del vecchio codice civile sanciva la norma della revoca di un atto di donazione.
La trama, tra esilaranti e teneri colpi di scena, narra di un ricco proprietario terriero, Isidoro, e di sua sorella, l’acida Antonia, che si contendono un lascito. Il povero uomo, dapprima
spogliato dei suoi beni a causa della furberia della sorellastra, consigliata da un malizioso legale, rientra in possesso delle proprietà facendo, appunto, riferimento all’art. 1083, che
riguarda l’adozione o la legittimazione di un figlio. È storia di piccole beghe e litigi tra il fratello e la sorella, a tratti patetica e comica propria della personalità del protagonista, al quale, in
età giovanile, la caduta da un albero fa perdere le forze naturali per crescere, facendolo restare bambino, buono e ligio agli insegnamenti della madre.
Una donna. Medea. Quattro donne. Medea.
Medea abbandonata, Medea sola, Medea esiliata, Medea straniera, Medea infanticida.
Quattro donne che chiedono in prestito a Medea il volto, gli occhi, le mani, le gambe, i seni, le cosce, gli organi, le unghie, il cuore. Quattro donne che ricevono una eredità dolorosa, così
dolorosa da avere le sembianze di un mito lontano dall’oggi, ma mai così presente come oggi.
Certe donne fragili che non chiedono, non chiamano, non invocano, ma ricevono semplicemente, senza opporsi, quell’antico fardello chiamato dolore, sconosciuta ricerca della definizione sofferta e tragica della propria identità.
L’ORSO
Una giovane Vedova, porta con gravità il proprio lutto. L’arrivo del Tenente Smirnov, crea scompiglio con le sue richieste veementi. L’astio e l’intolleranza reciproca prendono il sopravvento, riservando però un finale inaspettato.
IL NOME EQUINO
Un Nobile con il mal di denti, un Amministratore equivoco, una moglie preoccupata e una guaritrice cercano un fantomatico “Mugik” in grado di risolvere il problema e guarire il protagonista. Un nome equino....forse....
UNA PROPOSTA DI MATRIMONIO
Un possidente terriero ipocondriaco, si reca dal vicino, per chiedere la di lui figlia in sposa. Pur d’accordo al matrimonio la loro ottusità li porterà a litigare prima per la proprietà di un prato senza valore e poi per le abilità venatorie dei propri cani..